Loredana Cont, autrice e attrice è nata in Svizzera, vive a Rovereto (Trento).
Ha iniziato giovanissima a scrivere testi teatrali, tutti di genere brillante, in dialetto trentino, che sono stati tradotti in numerosi altri dialetti regionali e vegono portati inscena in tutti i teatri d’Italia.
Sono recitati all’estero tradotti, in sloveno, in portoghese, in tedesco: la traduzione di “L’eredità de la pora Sunta” è diventato “das Testament von Tante ViKtoria”. All’estero sono recitati dalle comunità di origine trentina; in aprile 2012 la compagnia “Anima Trentina” di Nova Trento (Brasile) ha proposto al teatro Cuminetti la commedia “L’usel del marescial” in un simpatico dialetto trentino impreziosita dall’inflessione dalla musicalità tipiche della cadenza brasiliana.

Loredana Cont ha recitato in varie compagnie teatrali ottenendo numerosi premi dalla critica e dal pubblico, sia come interprete che come autrice.
Da una decina di anni è l’autore più rappresentato in Trentino: secondo i dati della SIAE nel 2011 i suoi testi sono stati rappresentati in Italia 290 volte.

Sono tutte commedie ironiche e divertenti, in cui lo spettatore ritrova vizi e virtù della nostra quotidianità e di un recente passato. I testi più noti sono: L’usel del marescial, A no saverla giusta, Pochi ma boni, L’eredità dela pòra Sunta, L’era meio nar a Rimini, No ve capisso pù!
Estroversa e frizzante, con un fermo-immagini ad ingrandita fedeltà ed un taglia-incolla di situazioni esilaranti, nelle sue opere Loredana Cont dà vita a scene di un normale vivere quotidiano con le sue piccole manie, scaltrezze, contraddizioni e i suoi velati equivoci. Donne e uomini insieme, amabilmente a confronto o scontro, per quel bicchiere d’esistenza da sorseggiare con gusto, sia esso visto come mezzo pieno o mezzo vuoto. Possibilmente di champagne, e con tante bollicine! Usa il garbo per ammorbidire il ridicolo e mai la soda caustica per corroderlo.
Oltre alle commedie scritte per più attori, ha scritto cinque monologhi brillanti, che costituiscono ognuno spettacolo completo e che interpreta lei stessa con grande seguito di pubblico: il più conosciuto è “Donne” che da tempo ha superato la 150° replica. Altri monologhi sono “Le Casalingue” “Te ‘n conto una, anzi doe” “Prima che sia massa tardi…” “Chi dice donna cossa diselo?”.
Delle 28 commedie scritte, le prime 16 sono state pubblicate in una raccolta di due volumi, a cura della Casa Editrice Osiride di Rovereto.
Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per testi in italiano, per brani di narrativa, per le poesie, e per le sue interpretazioni teatrali (al Sipario d’Oro, Palcoscenico Trentino, Teatro in Corte, e altri).

Dal 2005 è presente tutti i giorni su un’emittente trentina (prima TCA, poi RTTR e oggi ancora TCA TrentinoTV) con il programma satirico “El Megabait” e da ottobre 2009 è settimanalmente in radio con Lucio Gardin nel programma “Attenti a noi due: il muggito del lumaz” su RAI RadioDue.

In aprile e maggio 2011 è stata in Belgio dove ha presentato due suoi spettacoli alla comunità trentina e in Canada dove a Toronto e a Montreal ha proposto cinque spettacoli diversi, ottenendo unanimi consensi di pubblico e di critica.

Oltre alle commedie scrive poesie e brani letterari per i quali ha ricevuto consensi e premi.




Dal CORRIERE CANADESE del 25 maggio 2011:

A teatro con Loredana Cont
Hanno riscosso grande successo in Canada le performance dell’autrice trentina

TORONTO – Toronto, Woodbridge e Montréal. In tutte e tre queste città il teatro di Loredana Cont ha riscosso grande successo. In Canada l’autrice delle commedie “al femminile” “ Do(n)ne,” “le casalinghe…. Le casalingue” “Chi dice donna…. cossa diselo?” è riuscita a incantare le platee con queste pièces ironiche, brillanti, basate sulla quotidianità nela quale ognuno può riconoscersi.
A presentare “An evening of laughter with Loredana Cont” è stata l’Associazione Trentini nel Mondo con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento – Servizio Emigrazione e Solidarietà Internazionale.
Con garbo e tanta ironia la Cont ha portato in scena il mondo delle donne, ha fatto riflettere con il sorriso sulle labbra il pubblico presente, prevalentemente femminile, che ha seguito con attenzione i monologhi della Cont, una autrice e attrice molto popolare in Italia e all’estero. E così Loredana Cont ha letteralmente catturato l’attenzione del pubblico come accade ogni volta che sale sul palco con i suoi monologhi….”

E ancora:

mettendo in evidenza la grande capacità che ha di stabilire un feeling con gli spettatori, ha fatto riflettere con il sorriso sulle labbra il pubblico presente che alla fine ha gratificato l’artista di una meritata standing ovation … .”




IL TEATRO DI LOREDANA CONT

Il teatro dialettale trentino, ma non solo, si è sempre distinto nella sua storia per una sorta di macchiettismo, assimilabile alla logica scontata dei proverbi popolari; nello stesso tempo, bisogna pur dire che, nei casi migliori, non ha mai rinunciato ad essere graffiante, seppur moderatamente, facendo proprio l’antico adagio latino “ridendo castigat mores”.
Loredana Cont si presenta oggi alla ribalta della scena regionale, come una rinnovatrice dell’atmosfera stessa del teatro dialettale, facendo prevalere una scoppiettante e scanzonata ironia sulla ricorrente tentazione di trasformare i protagonisti della commedia vernacolare in più o meno convinti cantores temporis acti.
Loredana Cont ha scritto molti testi per il teatro, pensandoli per lo più anche come testi per sé, attrice protagonista, mattatrice.
Sappiamo però che nel corso di questi ultimi anni i suoi testi hanno finito per trovare una loro autonoma collocazione e sono diventati dunque importanti in quanto tali per molte compagnie teatrali filodrammatiche.
C’è un’evidente evoluzione in questi testi, soprattutto negli ultimi dieci anni. Infatti le tradizionali situazioni comiche del teatro dialettale inserite nel ciclico schema del quadretto familiare a composizione variabile e della dialettica tra le diverse generazioni, hanno progressivamente ceduto il passo a situazioni più complesse, contaminate dalle problematiche dell’attualità.
Da questo punto di vista è interessante osservare una notevole presenza di temi legati alla condizione e al ruolo della donna, temi femminili e femministi inseriti a ripetizione in una rete di gags e di ironie, ma proposti con costanza nella loro ineludibile valenza culturale. Citiamo come punto d’arrivo di questa ricerca la recente commedia in due atti “E invece noi…” , della primavera del 2003, scritta non a caso in lingua italiana e non in dialetto, per riuscire ad esprimere concretamente, pur senza rinunciare alla verve comica, la valenza universale delle problematiche messe in scena.
E’ giusto precisare peraltro che Loredana Cont ha scritto ancora in lingua: una sua commedia molto fortunata, “Donne”, (di cui esiste anche la versione in dialetto, ovviamente più conosciuta in Trentino) nella versione in italiano ha potuto essere rappresentata fuori dal Trentino e all’estero (come peraltro altri testi nati in dialetto e successivamente tradotti).
La lettura dei testi di Loredana Cont permette di rendersi conto, meglio forse che in teatro, di questa progressione dei contenuti avvenuta nel tempo e della capacità della scrittrice di evitare in ogni caso ogni concettosità e di tenere sempre ben fermo il cerchio della rappresentabilità popolare dei testi, non privandoli mai di quella carica, di quella vis comica originale che caratterizza ormai da molti anni il teatro di e con Loredana Cont.

MARIO COSSALI - 22 giugno 2005



Prefazione della raccolta in due volumi di sedici commedie di Loredana Cont "Il teatro di Loredana Cont" Ed. Osidride

Ho cominciato a vedere spettacoli di Loredana Cont in una situazione tutt'altro che ideale; era un piccolo auditorium, con un minuscolo palcoscenico, con praticamente nessuna delle caratteristiche che i teatranti (anche amatori) ritengono indispensabili per la buona riuscita dei loro spettacoli. In cambio, era stracolmo di gente e qualcuno si era portato le sedie da casa. Il titolo era "L’usel del marescial”, malizioso e provocatorio, forse il lavoro di maggior successo di questa autrice. Ne rimasi subito colpito: nel Trentino ci sono moltissime compagnie amatoriali e di conseguenza un numero impressionante di aspiranti autori. Quasi nessuno, però, ha l'istintiva grazia e la sapienza drammaturgica di Loredana.

Il pubblico va a vedere i suoi spettacoli con la certezza di “farsi quattro risate”; e pensa, in generale, che far ridere sia la cosa più semplice del mondo. Al contrario, il senso dell'umorismo e la capacità di trasferirlo agli altri sono qualità assai poco diffuse. Lo sanno bene tutti gli autori che infatti si dedicano in massa al teatro "delle lacrime", pur essendo perfettamente consapevoli che gli spettatori vorrebbero dell'altro. In particolare, far ridere è difficile quando sia necessario evitare il ricorso alla parolaccia o alla situazione boccaccesca. Ambedue espedienti che Loredana Cont evita con cura, sebbene non rinunci affatto ad allegre scorribande nel mondo dei sentimenti e delle relazioni personali.

I temi di questa autrice sono abbastanza consueti e tipici del teatro popolare; proprio per questo arrivano facilmente al pubblico che riconosce se stesso ed il proprio ambiente. In questo è d'aiuto anche il linguaggio: lei preferisce di gran lunga il dialetto, che è tuttavia elaborato con particolare cura ed attenzione alle caratteristiche dei personaggi. A differenza di molti altri autori popolari, però, nessuna situazione è proposta in maniera banale, nessuna battuta è scontata, non c'è ricorso ai luoghi comuni. Basterebbe questo per renderla degna dei migliori palcoscenici; ma lei, con i piedi ben saldi per terra, pensa che il miglior palcoscenico non valga la miglior platea. E’ per questo che si rivolge più al pubblico che alla critica (sebbene chi analizzi senza pregiudizi non possa non accorgersi di tutte le sue qualità). E, tra il pubblico, preferisce quello di casa; con una solidissima coscienza delle proprie radici, cosa che molti predicano e pochissimi praticano.

I teatranti si sono comunque accorti di lei ben lontano dalla patria Lagarina, anche all'estero. Ci pensano loro a tradurre e a trasferire i fulminanti ritratti teatrali da un angolo all'altro della geografia. È stata applaudita dagli spettatori tedeschi e da quelli, in Italia, più legati al proprio dialetto - la sua lingua si presta ad essere trasferita proprio perché “ sorgente” spontanea, legata alla vita.
Sa scrivere, e lo fa benissimo, anche in italiano. Ma sceglie più volentieri di rifugiarsi nei suoni che si sono stampati nel suo cuore fin dalla nascita.

Per questo, e per molto altro ancora, Loredana Cont merita tutto il successo che continuerà ad avere.

Rovereto, giugno 2005 – Leonardo Franchini (giornalista e critico teatrale)